Un inedito progetto di orto-giardino concepito come un percorso sensoriale tra sculture di pietra, piante e fiori, accogliendo al suo interno un orto perimetrale in peperino.
C’è la lepre in pietra che fa capolino da un cespuglio in compagnia di altri animali, ci sono targhe con incise date e moniti speciali: tracce che si mescolano tra di loro, segni del tempo passato, trascorso, vissuto.
L’intento è di rendere lo spazio verde un ambiente vivo, un buen retiro del cuore, dove accarezzare con lo sguardo piante e fiori, coltivando il ricordo di persone care.
Il giardino delle sculture di pietra è infatti il progetto di un’insolita oasi verde da intendersi non solo quale atto di design; piuttosto come atto d’amore destinato a celebrare il ricordo di momenti, persone, emozioni.
Un progetto sensoriale che sorprende e stupisce unendo l’aspetto decorativo, con numerose piante, siepi e cespugli, a un orto perimetrale con bordi fatti in pietra di peperino.
Orto giardino tra natura e scultura
La natura nella sua bellezza autentica e primitiva può unirsi alla forza evocativa della scultura contaminando gli ambienti verdi open air in un amalgama estetica di forte impatto. Tra gli esempi più rilevanti in Italia il “Sacro Bosco” di Bomarzo nella provincia di Viterbo con le sue opere in peperino risalenti al ‘500 raffiguranti creature mitologiche e grottesche. Nella provincia di Grosseto, vicino a Capalbio, il “Giardino dei Tarocchi” ospita invece le opere dell’artista franco-americana Niki de Saint Phalle decorate con ceramica e vetri colorati. La scultura è poi parte integrante del “Giardino di Boboli” a Firenze, costruito tra il XVI e XIX secolo, oggi patrimonio dell’Unesco dove respirare storia, cultura, botanica e arte.
La scultura è una delle forme d’arte più antiche al mondo, Krei, quale partner di studi di architettura e designer nei progetti di architettura con materiali naturali, supporta aziende e privati nella realizzazione di opere scultoree per arredamento e decorative, dedicandosi alla lavorazione di differenti materiali partendo da un disegno, un progetto, selezionando la materia prima e seguendo l’intera lavorazione. Estro e manualità si combinano in un alternarsi di gesti e tecniche tradizionali supportati da moderni macchinari. Grande attenzione viene dedicata alla ricerca della pietra di estremo pregio, fornendo un supporto completo e professionale al committente per la gestione di tutte le fasi di realizzazione dell’opera.
Le sculture di pietra in peperino
Il giardino delle sculture di pietra in peperino è stato realizzato nel cuore della Tuscia viterbese da un appassionato imprenditore nel settore dei materiali naturali applicati all’architettura, sul terreno una volta coltivato dal padre quale atto affettivo verso una persona cara che non c’è più.
Coltivando il suo ricordo, ha creato un orto-giardino dal grande valore evocativo.
“Mio padre aveva una grande passione per la caccia, ecco perché la scelta di rappresentare gli animali. Un modo per contaminare lo spazio e ricordare i suoi aneddoti e per rendere lo spazio vivo”.
Una scultura in peperino, avvolta da una siepe di Ampelopis, che prende spunto dalla “Bocca della verità”, dà il benvenuto, rappresentando la purezza d’animo di chi visita questo luogo magico.
Si prosegue costeggiando un portico di castagno, dove si trovano scolpiti più pezzi, tra questi la data di arrivo nella nuova casa insieme alle foglie di quercia che circondano il terreno.
Perché il peperino? Caratteristiche e proprietà
Il peperino o piperino è una roccia magmatica, materiale naturale, di origine vulcanica, molto resistente diffuso in particolare nella provincia di Viterbo nella zona dei Monti Cimini. Costituita da frammenti di trachite o di tefrite, e contenente leucite in varie percentuali, il suo colore classico è il grigio macchiettato cui si affianca una varietà più rara di colore rosa. La sua peculiarità principale è quella di avere una grande durata nel tempo e di essere resistente agli agenti atmosferici come agli sbalzi termici, mantenendo intatta la sua possente bellezza.
Mentre i gerani e altre piante dai fiori colorati fanno da cornice al patio prolungandosi fino al prato, una siepe di Perovskia atriplicifolia fa intravedere una lepre in peperino. Camminando nel giardino, si trovano diversi animali tutti realizzati in peperino a rappresentare la fauna che nel tempo ha popolato il territorio.
L’ingresso nell’orto giardino
La scala in pietra che rappresenta il vero ingresso nell’orto-giardino è colorata dai grandi fiori viola intenso di Platycodon grandiflorus o Campanula grandiflora.
Qui due grandi occhi, ricordo di una persona cara, scolpiti ed avvolti in una siepe di Apelopis o vite del Canada, sembrano vegliare sui visitatori.
I cespugli di Pittosporum tobira sono alla base di piante più alte di liquidambar e prunus con le tipiche foglie color bordeaux. L’orto perimetrale con bordi fatti in pietra di peperino vede l’alternarsi delle vasche circondate da prato verde, creando una continuità con le zone dove si trovano le piante da frutto e i percorsi che conducono a un casaletto
Nell’orto, il giallo dei pomodori si alterna all’arancio dei fiori di zucca e al viola dei fiori di carciofo. Il silenzio e la luce colorano questo quadro nelle diverse ore della giornata e durante i mesi dell’anno, anche se il momento migliore per addentrarvisi è l’alba. Quando la luce calda illumina le foglie e il giardino si ridesta.
L’orto giardino: un casaletto esibisce i segni del tempo passato
Un luogo di ricordi e tradizioni che riporta indietro nel tempo… i suoi canestri e il suo setaccio sono ancora lì, eppure tutto è cambiato.
Entrando nel casaletto, su un quadro realizzato da legno di recupero sono evidenti delle incisioni lasciate da utensili che hanno impresso le loro lavorazioni.
Delle tracce che si mescolano tra loro, segni del tempo e di un tempo passato, trascorso, vissuto. La lampada, realizzata in Lavagrigia è un pezzo unico disegnato da Sara Lucci per It’s Stone. Le stesse trame, lavorate da Francesco Pogliaghi con calce cruda e decorate a mano sono presenti in tutti i muri del casaletto. Particolare la targa che si trova esposta in un muro di tufo.
La parte sinistra realizzata nel ’73, mentre la parte destra, recuperata e di recente costruzione reca al centro “Nulla tenaci invia est via”, il concetto che riassume quanto fatto negli anni e che il padre ha sempre trasmesso e voluto trasmettere.