Visions

Visions

Ci siamo immersi nel mondo dell’architettura chiedendo ad artisti e creativi della scena contemporanea di dialogare con marmo, cotto, graniglia di marmo, bucchero e sistemi decorativi.

Il risultato è Visions, un viaggio sperimentale intorno alla materia e all’arte creativa e performativa.

Ci siamo immersi nel mondo dell’architettura chiedendo ad artisti e creativi della scena contemporanea di dialogare con marmo, cotto, graniglia di marmo, bucchero e sistemi decorativi.

Il risultato è Visions, un viaggio sperimentale intorno alla materia e all’arte creativa e performativa.

Visions nasce come progetto sperimentale volto a far “esplodere” materiali per tradizione al servizio dell’architettura, portandone alla luce l’anima tormentata, passionale, oscura e sorprendente, spingendosi  oltre i consueti canoni di estetica e funzione. La contaminazione di linguaggi e tecniche, genera meraviglia: una sinergia che si traduce in iniziative artistiche uniche. Ogni personalità coinvolta avrà l’opportunità di interpretare liberamente un materiale con sguardo personale, dando vita a opere, oggetti, performance, video art, installazioni e fotografie con la sensibilità che gli è propria.

Inaugurano Visions le artiste Lucrezia Testa Iannilli, Jessica De Masi e Noemi Gentiluomo: il loro racconto fotografico e video si lascia ispirare dal bucchero e nello specifico da “NEROETRUSCO”, progetto volto a valorizzare i materiali total black di grande fascinazione per l’architettura e l’interior design, grazie al potere trasformativo del nero, colore monolitico plasmato in un universo di sfumature e interpretazioni.

Visions nasce come progetto sperimentale volto a far “esplodere” materiali per tradizione al servizio dell’architettura, portandone alla luce l’anima tormentata, passionale, oscura e sorprendente, spingendosi  oltre i consueti canoni di estetica e funzione. La contaminazione di linguaggi e tecniche, genera meraviglia: una sinergia che si traduce in iniziative artistiche uniche. Ogni personalità coinvolta avrà l’opportunità di interpretare liberamente un materiale con sguardo personale, dando vita a opere, oggetti, performance, video art, installazioni e fotografie con la sensibilità che gli è propria.

Inaugurano Visions le artiste Lucrezia Testa Iannilli, Jessica De Masi e Noemi Gentiluomo: il loro racconto fotografico e video si lascia ispirare dal bucchero e nello specifico da “NEROETRUSCO”, progetto volto a valorizzare i materiali total black di grande fascinazione per l’architettura e l’interior design, grazie al potere trasformativo del nero, colore monolitico plasmato in un universo di sfumature e interpretazioni.

Il bucchero è un particolare tipo di ceramica uniformemente nera, utilizzato dalla civiltà etrusca dal VII secolo a.C. alla prima metà del V secolo a.C. La particolare argilla è cotta in forno in assenza di ossigenazione, seguendo una tecnica magica che consiste nel cuocere oggetti immersi nel carbone, in atmosfera riducente, ossia priva di ossigeno, condizione che permette di ottenere pezzi di colorazione nera, che mostrano con forza l’essenza del processo ceramico.

Frutto di una visione sperimentale, il dialogo artistico con il bucchero ne esalta l’antico savoir-faire mettendone in valore, al tempo stesso, il fascino contemporaneo.

Risalendo alle origini del bucchero, le artiste ne indagano la forza primordiale muovendosi sullo sfondo di un evocativo labirinto di listelli di bucchero. Prendono ispirazione dalla potenza del materiale avendo prima una visione, poi una suggestione e infine un’immagine ancestrale: il bucchero, materiale simbolo di arcaismo secondo la tradizione antica del nero etrusco e delle entità ctonie che si svelano fino ai giorni nostri. Forme antiche sembrano così aprire orizzonti futuri: la materia dialoga con i luoghi, mentre elementi della contemporaneità scivolano in un passato semi-mitico, creando passaggi capaci di mettere in discussione la classica narrazione della decorazione d’interni con le opere d’arte per come la conosciamo. È il momento dell’elaborazione di uno sguardo nuovo e di una nuova e necessaria idea dell’arte.

Il bucchero è un particolare tipo di ceramica uniformemente nera, utilizzato dalla civiltà etrusca dal VII secolo a.C. alla prima metà del V secolo a.C. La particolare argilla è cotta in forno in assenza di ossigenazione, seguendo una tecnica magica che consiste nel cuocere oggetti immersi nel carbone, in atmosfera riducente, ossia priva di ossigeno, condizione che permette di ottenere pezzi di colorazione nera, che mostrano con forza l’essenza del processo ceramico.

Frutto di una visione sperimentale, il dialogo artistico con il bucchero ne esalta l’antico savoir-faire mettendone in valore, al tempo stesso, il fascino contemporaneo.

Risalendo alle origini del bucchero, le artiste ne indagano la forza primordiale muovendosi sullo sfondo di un evocativo labirinto di listelli di bucchero. Prendono ispirazione dalla potenza del materiale avendo prima una visione, poi una suggestione e infine un’immagine ancestrale: il bucchero, materiale simbolo di arcaismo secondo la tradizione antica del nero etrusco e delle entità ctonie che si svelano fino ai giorni nostri. Forme antiche sembrano così aprire orizzonti futuri: la materia dialoga con i luoghi, mentre elementi della contemporaneità scivolano in un passato semi-mitico, creando passaggi capaci di mettere in discussione la classica narrazione della decorazione d’interni con le opere d’arte per come la conosciamo. È il momento dell’elaborazione di uno sguardo nuovo e di una nuova e necessaria idea dell’arte.

“Le immagini realizzate e la loro genesi ci offrono lo spunto per una riflessione più ampia sul rapporto che lega il mondo dell’arte contemporanea con quello del design- riflette Lucrezia Testa Iannilli – Il luogo comune vuole che professionisti del settore normalmente presentino “oggetti” d’arte anziché esperienze estetiche ed umane di qualità, relegando opere – spesso significative e con un potere evocativo – a “decorazioni” negli spazi, mentre l’arte contemporanea (di qualità), crea una domanda e si fa azione che serve alla vita, che svolge una funzione utile per la vita e può rendere questi stessi spazi non più solo belli, ma vere e proprie palestre per allenare e sperimentare la capacità di vedere”.

Visions proseguirà con un ricco calendario artistico, dal design all’arte contemporanea, passando per la performance e l’architettura, sotto la direzione di Lucrezia Testa Iannilli. Un’attenzione particolare sarà riservata al lavoro di ricerca di artisti internazionali meed career, fino alle residenze degli under 35. L’obiettivo è di coinvolgere il pubblico di addetti ai lavori ma non solo, con eventi live e interazioni site-specific che potrebbero coinvolgere anche il nuovo showroom Krei di via Montoro a Roma.

Lucrezia Testa Iannilli
Fotografa e performer lavora con strumenti interdisciplinari. Definisce i processi delle sue pratiche di ricerca intervenendo con installazioni e cicli di performance in spazi decontestualizzanti, utilizzando il corpo umano e animale per creare dissonanze cognitive. Le serie di lavori che indaga prendono spunto dalla riflessione sull’innovazione etica, partendo dall’osservazione del post-umano già bionico, che porta la visione ad anticipare coraggiosamente i tempi. Attualmente sta portando avanti il lavoro a lungo termine “Una Pura Formalità”, ribadendo il concetto del divenire canale; un’investigazione evocativa e trasversale delle debolezze e delle criticità del settore artistico soprattutto per quanto riguarda la sfera relazionale, la poetica della raccomandazione e il concetto di meta-mitologia associato alla burocrazia post-umana.

Krei Visions proseguirà con un ricco calendario artistico, dal design all’arte contemporanea, passando per la performance e l’architettura, sotto la direzione di Lucrezia Testa Iannilli. Un’attenzione particolare sarà riservata al lavoro di ricerca di artisti internazionali meed career, fino alle residenze degli under 35. L’obiettivo è di coinvolgere il pubblico di addetti ai lavori ma non solo, con eventi live e interazioni site-specific che potrebbero coinvolgere anche il nuovo showroom Krei di via Montoro a Roma.

Lucrezia Testa Iannilli

Fotografa e performer lavora con strumenti interdisciplinari. Definisce i processi delle sue pratiche di ricerca intervenendo con installazioni e cicli di performance in spazi decontestualizzanti, utilizzando il corpo umano e animale per creare dissonanze cognitive. Le serie di lavori che indaga prendono spunto dalla riflessione sull’innovazione etica, partendo dall’osservazione del post-umano già bionico, che porta la visione ad anticipare coraggiosamente i tempi. Attualmente sta portando avanti il lavoro a lungo termine “Una Pura Formalità”, ribadendo il concetto del divenire canale; un’investigazione evocativa e trasversale delle debolezze e delle criticità del settore artistico soprattutto per quanto riguarda la sfera relazionale, la poetica della raccomandazione e il concetto di meta-mitologia associato alla burocrazia post-umana.

Photo Credits

pavimento in marmo corridoio
marmi graniti onici

Architettura e interior design: Marta Fegiz + Les Arch studio – Roma
Photo: Valerio Stopponi
Realizzazione:  www.fratellimarmo.com
Location: Roma

Camino in marmo

Photo: Caterina Zavattaro
Realizzazione:
  www.fratellimarmo.com
Location: Roma

bancone in marmo

Architettura e interior design: DK Architetture – https://dielekerciku.com/
Photo: Alessandro Vitali
Realizzazione:  www.fratellimarmo.com
Location: Reserva, Via del Pellegrino Roma

dettaglio top in marmo

Architettura e interior design: Surf Engineering Srl Roma
Photo: Caterina Zavattaro
Realizzazione:  www.fratellimarmo.com
Location: Il San Lorenzo – Via dei Chiavari 4/5 Roma

pavimento ristorante in marmo

Architettura e interior design: Arch Daniela Colli – www.collidaniela.com
Photo: Matteo Piazza
Realizzazione:  www.fratellimarmo.com
Location: Milano – Motta 1928