Krei presenta: Visions
Il nuovo progetto nato in collaborazione con
Lucrezia Testa Iannilli, fotografa e performer,
in qualità di direttore artistico.
Krei presenta: Visions. Il nuovo progetto nato in collaborazione con Lucrezia Testa Iannilli, fotografa e performer, in qualità di direttore artistico.
Un’opportunità unica per immergersi nel mondo dell’architettura, affidandosi alla visione interdisciplinare di artisti e creativi della scena contemporanea, chiamati a dialogare con marmo, cotto, graniglia di marmo, bucchero e sistemi decorativi. Contenuti inediti veicolati nella sezione “Visions” del sito web Krei e accompagnati, in speciali occasioni, da performance live.
Visions nasce quale progetto sperimentale volto a far “esplodere” materiali per tradizione al servizio dell’architettura, portandone alla luce l’anima tormentata, passionale, oscura e sorprendente, spingendosi oltre i consueti canoni di estetica e funzione. La contaminazione di linguaggi e tecniche, genera meraviglia: una sinergia che si traduce in iniziative artistiche uniche. Ogni personalità coinvolta avrà l’opportunità di interpretare liberamente un materiale con sguardo personale, dando vita a opere, oggetti, performance, video art, installazioni e fotografie con la sensibilità che gli è propria.
Inaugurano “Visions” le artiste Lucrezia Testa Iannilli, Jessica De Masi e Noemi Gentiluomo: il loro racconto fotografico e video si lascia ispirare dal bucchero e nello specifico da “NEROETRUSCO”, progetto volto a valorizzare i materiali total black di grande fascinazione per l’architettura e l’interior design, grazie al potere trasformativo del nero, colore monolitico plasmato in un universo di sfumature e interpretazioni.
Il bucchero è un particolare tipo di ceramica uniformemente nera, utilizzato dalla civiltà etrusca dal VII secolo a.C. alla prima metà del V secolo a.C. La particolare argilla è cotta in forno in assenza di ossigenazione, seguendo una tecnica magica che consiste nel cuocere oggetti immersi nel carbone, in atmosfera riducente, ossia priva di ossigeno, condizione che permette di ottenere pezzi di colorazione nera, che mostrano con forza l’essenza del processo ceramico.
Bucchero Nero Etrusco: la fascinazione dell’arte
Nella nuova visione sperimentale promossa dal progetto “Visions”, il bucchero si pone al centro del racconto delle artiste Lucrezia Testa Iannilli, Jessica De Masi e Noemi Gentiluomo, attraverso un percorso non solo fotografico ma anche video. Risalendo alle origini del bucchero, le artiste ne indagano la forza primordiale, prendono ispirazione dalla potenza del materiale, avendo prima una visione, poi una suggestione, concretizzata in un’immagine ancestrale.
Racconta la leggenda di una forza sotterranea che si agita nel sottosuolo, celata nel profondo dell’oscurità; porta con sé il tormento e la potenza dei moti vulcanici e sismici. Scuote il terreno con impeto ed emerge dalle viscere, ergendosi come una divinità ctonia, capace di dischiudere segreti, misteri e magie celate nelle profondità del suolo. È una creatura selvaggia, profuma di terra odorosa, è macchiata di nero, intenso e lucente.
Avanza con movenze innaturali nei meandri di un labirinto: listelli di bucchero, quale moderno “filo di Arianna”, le indicano la via verso una nuova dimensione, congiunzione tra l’antico sapere e la visione del futuro. Libera, si lascia accogliere in un eterno presente, nell’attimo magico in cui si compie la meraviglia: elementi di un passato semi-mitico scivolano nella contemporaneità, svelando procedimenti millenari al servizio del bucchero, materiale primordiale giunto fino ai nostri giorni.
Frutto di una visione sperimentale, il dialogo artistico con il bucchero ne esalta l’antico savoir-faire mettendone in valore, al tempo stesso, il fascino contemporaneo.
Risalendo alle origini del bucchero, le artiste ne indagano la forza primordiale muovendosi sullo sfondo di un evocativo labirinto di listelli di bucchero.
Prendono ispirazione dalla potenza del materiale avendo prima una visione, poi una suggestione e infine un’immagine ancestrale: il bucchero, materiale simbolo di arcaismo secondo la tradizione antica del nero etrusco e delle entità ctonie che si svelano fino ai giorni nostri. Forme antiche sembrano così aprire orizzonti futuri: la materia dialoga con i luoghi, mentre elementi della contemporaneità scivolano in un passato semi-mitico, creando passaggi capaci di mettere in discussione la classica narrazione della decorazione d’interni con le opere d’arte per come la conosciamo. È il momento dell’elaborazione di uno sguardo nuovo e di una nuova e necessaria idea dell’arte.
“Le immagini realizzate e la loro genesi ci offrono lo spunto per una riflessione più ampia sul rapporto che lega il mondo dell’arte contemporanea con quello del design- riflette Lucrezia Testa Iannilli – Il luogo comune vuole che professionisti del settore normalmente presentino “oggetti” d’arte anziché esperienze estetiche ed umane di qualità, relegando opere – spesso significative e con un potere evocativo – a “decorazioni” negli spazi, mentre l’arte contemporanea (di qualità), crea una domanda e si fa azione che serve alla vita, che svolge una funzione utile per la vita e può rendere questi stessi spazi non più solo belli, ma vere e proprie palestre per allenare e sperimentare la capacità di vedere”.
Visions proseguirà con un ricco calendario artistico, dal design all’arte contemporanea, passando per la performance e l’architettura, sotto la direzione di Lucrezia Testa Iannilli. Un’attenzione particolare sarà riservata al lavoro di ricerca di artisti internazionali meed career, fino alle residenze degli under 35. L’obiettivo è di coinvolgere il pubblico di addetti ai lavori ma non solo, con eventi live e interazioni site-specific che potrebbero coinvolgere diverse location, tra queste, anche il nuovo showroom Krei di via Montoro a Roma.
LUCREZIA TESTA IANNILLI
Fotografa e performer lavora con strumenti interdisciplinari. Definisce i processi delle sue pratiche di ricerca intervenendo con installazioni e cicli di performance in spazi decontestualizzanti, utilizzando il corpo umano e animale per creare dissonanze cognitive. Le serie di lavori che indaga prendono spunto dalla riflessione sull’innovazione etica, partendo dall’osservazione del post-umano già bionico, che porta la visione ad anticipare coraggiosamente i tempi. Attualmente sta portando avanti il lavoro a lungo termine “Una Pura Formalità”, ribadendo il concetto del divenire canale; un’investigazione evocativa e trasversale delle debolezze e delle criticità del settore artistico soprattutto per quanto riguarda la sfera relazionale, la poetica della raccomandazione e il concetto di meta-mitologia associato alla burocrazia post-umana.