È considerato l’oro bianco delle pietre ornamentali, il Daino Reale, tra i marmi più pregiati al mondo, molto apprezzato nell’interior design dove la sua colorazione delicata, nei toni del beige chiaro, conferisce fascino agli ambienti. Marmo pregiato e dalle caratteristiche uniche, è valorizzato in progetti di architettura di prestigiose residenze della Gallura, in Sardegna, nella terra dove viene estratto.
Pietra pregiata vecchia di milioni di anni, è nota come Breccia Sarda o Marmo di Orosei e viene estratto nelle cave del distretto di Nuoro avendo poi conquistato i mercati internazionali della pietra ornamentale.
Osservandola da vicino si notano le sue venature chiare, di forma e dimensioni variabili, dovute alla sequenza di bancate calcaree e dolomitiche. Tra le caratteristiche che lo rendono davvero unico vi è proprio la presenza di fossili di conchiglie, coralli e altri organismi.
Volendo scavare più in profondità nelle origini dell’Oro bianco della Baronia, per apprezzarne il carattere autentico, occorre spingersi fin nelle cave oroseine. Dove l’occhio è rapito da ferite bianche che si aprono sui pendii scoscesi, con i blocchi di marmo che spiccano dalle pareti calcaree delle cave isolane. È qui che la natura e il lavoro dell’uomo restituiscono ciò che la natura ha creato in migliaia di anni: la materia prima di opere architettoniche ed artistiche uniche al mondo. Un saper fare antico, che si avvale di tecniche di estrazione tradizionali.
Daino Reale: come può essere valorizzato nei progetti di architettura?
Strutture pubbliche, luoghi di culto, nonché eleganti dimore d’autore e avveniristiche ville, il Daino Reale oltre che pregiato è molto resistente ed estremamente versatile. Apprezzato nei progetti d’architettura d’interni per la sua varietà cromatica si sposa idealmente con differenti ambienti:
- per la pavimentazione interna ed esterna
- per la realizzazione di scale e davanzali
- come rivestimento per i piani di lavoro della cucina come per i lavelli, nell’ambiente bagno per piatti doccia e top
- per il rivestimento del bordo piscina in giardini e parchi verdi
È un marmo in grado di interpretare un perfetto gusto classico, in tutte le sue numerose sfumature di stile, raffinato ed elegante nei suoi toni caldi e neutri conferendo una bellezza dal carattere autentico ai differenti ambienti.
Per via del suo forte impatto estetico, il Daino Reale si coniuga bene anche con l’evoluzione moderna del design, attraverso realizzazioni dalle linee pulite e pacate. La progettazione di spazi e arredi viene così valorizzata dall’apporto di materiali naturali di qualità che conferiscono un tocco unico.
© D’Addario & Partners
Di colore beige sia chiaro che scuro, il Daino Reale è disponibile sia con finitura lucida che spazzolata, dove quest’ultima ne valorizza la forza materica, regalando un’esperienza visiva e tattile. Due le principali tipologie di Daino Reale: il Daino Nuvolato per via di nuvole di colore più chiaro sul fondo beige; e il Daino Venato arricchito da venature diagonali o trasversali.
Oro Bianco della Sardegna: l’omaggio a Pinuccio Sciola
“Le mie sculture per ora sono qui, nei luoghi in cui le ho piantate perché mettessero radici e tornassero a vivere. Un giorno che non conosco, spero tornino all’Universo che le ha generate”. Così Pinuccio Sciola, artista sardo, ci ha consegnato il suo Giardino Sonoro, museo a cielo aperto di sculture in pietra nate dalle mani dell’artista. Sciola ha “plasmato” basalto e calcare di Orosei, che sembrano evocare i suoni ancestrali della sua terra. Una melodia per gli occhi che osservano forme asimmetriche, in tensione tra arte e natura, e per le orecchie in un viaggio evocativo tra suoni ancestrali e mistici.
All’interno di Hessenza, nuovo showroom romano, spazio dinamico di ricerca e ideazione nonché punto di riferimento per architetti, progettisti e designer, il Daino Reale è stato al centro di un appuntamento sulle tracce di Sciola.
© Molom.performance
Un percorso sensoriale attorno alla materia, in cui il marmo sussurra mettendo in valore il prezioso artigianato legato alla lavorazione della pietra sarda.
Text: Silvia Cutuli